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SUGGERIMENTO ANIMATO
a cura dei lettori

RAFFAELLO UGO - SUGGERIMENTO ANIMATO DA AGOSTINO CACCIABUE

Vi presento Raffaello Ugo, un artista che crea sculture in movimento con materiali di recupero azionate dall’acqua e fondatore di Avvolte l'Inverso, una compagnia di teatro di figura.
 
Lui è uno sciamano che serenamente continua la sua ricerca e la trasforma in bellezza da restituire a tutta la comunità.
 
Oggi Raffaello dice: "L'immagine dello sciamano corrisponde a quel mondo ideale citato nella nostra Costituzione: "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Sarebbe bello se potessimo dire che siamo riusciti a far proprio questo e che il nostro governo ha rimosso ogni ostacolo che avrebbe potuto impedirci di far bene il nostro lavoro."
 
Sue produzioni teatrali di notevole interesse sono state Flusso e Nautilus, due spettacoli per attore con macchine teatrali azionate ad acqua. L’acqua è stato l’elemento sempre presente nei suoi spettacoli e lo è ancora nelle sue installazioni. 

"Quando piove l'acqua bagna tutte le cose, e le cose toccate dall'acqua hanno un brivido. Ma l'acqua non si ferma sulle cose perché l'acqua scorre, l'acqua deve scorrere, non si deve fermare l'acqua. L'acqua che si ferma soffre, si sente soffocare. L'acqua deve scorrere, non può essere costretta in luoghi chiusi. I recipienti, le bottiglie, sono la prigione dell'acqua, l'acqua non riesce più a respirare, si sente soffocare, in prigione,  perché in prigione si soffre, ci si ammala. In prigione si può anche morire. Quando la vedo così (la goccia d’acqua cadendo emette un suono) penso che le voglio bene, e lei lo sa. Quest'acqua è felice, io la sento ridere…" Da Nautilus di Raffaello Ugo, Quando piove.

Raffaello chiuse la sua compagnia perché «il teatro, per come è organizzato, io non ero in grado di gestirlo. Come ci siamo detti altre volte, è difficile rimanere creativi quando devi seguire anche tutte le pratiche dell'amministrazione e senti il fiato sul collo di impegni che non puoi rifiutare e delle scadenze di pagamenti o altre pratiche che ti tolgono le energie che dovrebbero essere tutte indirizzate al campo dell'arte.»
 
Lui continuò la sua ricerca in campo artistico e nel 2018 ci invitò all'inaugurazione di Cadenze, una sua nuova installazione, sempre composta da sculture mobili mosse dall'acqua e accompagnate da brevi e folgoranti racconti. Uno di questi è Dodici secondi.
 
"Non si può fermare l'acqua, perché quando questo succede si muore. Quando si impedisce all'acqua di scorrere, da qualche parte qualcuno muore. Ogni volta che questa foglia rovescia il suo contenuto, un bambino muore. Succede molto lontano da qui. Qualcuno dice che sono bambini diversi dai nostri, e io credo che sia vero. Quando i nostri bambini muoiono di sete dopo una lunga corsa, dopo una partita di pallone, sono tutti sudati e devono subito bere una gran quantità d'acqua.

Quando quegli altri bambini muoiono di sete, aprono la bocca e le mosche depositano le uova sulla loro lingua. Ogni 12 secondi un bambino muore di sete… un equilibrio… che si spezza… e quando un equilibrio si spezza, si spezza per tutti. Quando manca l'acqua c'è silenzio. Non è il silenzio di quando si ascolta, è un silenzio fortissimo e pesante, è come se gli oggetti, tutte le cose diventassero mute e cieche e sorde. Non c'è più acqua, non c'è più l'anima, nulla ha più vita senza l'acqua. Solo l'acqua può mostrare l'anima delle cose, è lo scorrere dell'acqua, l'anima delle cose, l'anima del mondo. A volte qualcuno dice che nel deserto non c'è acqua, ma non è vero. Nel deserto l'acqua c'è e i piccoli animali che vivono lì lo sanno, ed è sufficiente per loro. Nel mondo ci sono parecchie cose belle… e delle cose brutte. A volte mi chiedo se le cose belle e quelle brutte stanno in equilibrio tra loro…"
 
Raffaello oggi mi scrive: "Probabilmente, comunque vada, siamo i semi di quella primavera che arriverà necessariamente. Siamo ancora sottoterra, ci proteggiamo come possiamo, aspettiamo. Ma siamo in un mondo ciclico".
 
Raffaello mi ha sempre colpito nel profondo, e continuerà a stupirmi con le sue straordinarie visioni. Lui apre degli scrigni, da cui escono dei tesori.
 
Agostino Cacciabue, Teatro Tages. 
 
Quartu Sant’Elena, 10 febbraio 2022  

JORDI BERTRAN - SUGGERIMENTO ANIMATO DA TONINO MURRU

Carissimi…
 
Parlando a Cagliari nel nostro festival con Valeria, ho sentito che l'acqua sarebbe stato il tema della rivista, così con passione le parlai di due spettacoli visti da me a Cagliari.

Il primo: L'Avaro di Molière, della cia Jordi Bertran di Barcellona, dove l'oggetto protagonista era l'acqua.

L'altro, Maison mère di Phia Ménard, dove l'acqua è soggetto finale risolutore.

 
Del primo ne ho parlato con l'autore che conosco da tanti anni e si è offerto di raccontare  direttamente lui la creazione originale.

Il processo di gestazione dell’idea originale dello spettacolo L’Avaro della Compagnia Jordi Bertran

Alcuni dicono che le buone idee creative arrivano quando sei seduto su una sedia a pensare o ad immaginare, altri quando sei seduto tranquillamente sulla tazza del water.

Per quanto mi riguarda, dato che non sto mai fermo, le grandi idee mi vengono inmovimento. Lavorando. In questo caso devo risalire a un mese della primavera del 1998. In quella primavera davo lezioni di recitazione con i burattini all’Istituto Teatrale della Diputación de Barcelona.

Stavo leggendo un libro di cui non ricordo il nome, qualcosa del tipo: L’acqua nella letteratura universale, in cui venivano citati frammenti di libri di autori come Edgar Allan Poe, Oscar Wilde o Ovidio. Proposi ai miei studenti di elaborare un progetto teatrale dove l'acqua fosse la protagonista principale, scelsero il mito di Narciso.

Nell’aula c’era una testa di lattice costruita da Alfred Casas, insegnante di teatro d’ombra e burattini del dipartimento. Chiedemmo il permesso di usarlo nel nostro laboratorio teatrale, visto che avevamo poco tempo e pochi strumenti a nostra disposizione, riuscii così a creare un personaggio il più velocemente possibile.

Al collo attaccammo una stoffa nella quale avevamo praticato un foro dove il manipolatore infilava la propria mano che diventava quella del burattino, mentre l'altra mano andava dentro la testa per muoverla.
 
Il personaggio di Narciso aveva solo una testa, una stoffa come corpo e un solo braccio.

Sapevo bene che l'assenza del secondo braccio poteva essere un problema, ma intuivo che con una buona interpretazione e la forza espressiva del personaggio, lo spettatore avrebbe dimenticato, in pochi minuti, l'assenza del secondo braccio.

E così fu, il fatto che un solo manipolatore fosse sufficiente per l'interpretazione del personaggio, dava una grande libertà di movimento che non sarebbe esistita se ci fossero stati due manipolatori. Questo, insieme alla possibilità di raccogliere e spostare oggetti con la mano vera, e a una buona preparazione degli studenti del 3° anno dell’Istituto, ha dato ottimi risultati che ancora oggi si possono vedere in un
video conservato dalla biblioteca dell’Istituzione.

Quella calda estate stava cominciando a dare i segni di cambiamento climatico.

Eravamo andati al Charleville-Mézières al Festival Mondiale, la mecca delle marionette, per presentare degli spettacoli della mia compagnia Poèmes Visuals e Antologia.

In quei giorni stavo leggendo L'avaro di Molière. Ricordo che stavamo facendo la fila per entrare all'Espace Rimbaud, per vedere uno spettacolo, quando vidi che, nel giardino che circondava lo spazio, qualcuno aveva avuto la grande idea di conficcare nel terreno erboso un piccolo cartello di legno con un rubinetto disegnato, che fuoriusciva dal suolo di circa 10 centimetri.
 
Dal momento che non ero seduto bensì in piedi e in movimento, immaginai un viso con un naso molto pronunciato e una sorta di nastro per adornare la testa. Iniziai a farmi domande.
 
Cosa accadrebbe se al personaggio di Narciso venisse sostituita la testa da un rubinetto? Potrebbe diventare un Arpagone, il protagonista dell'opera che stavo leggendo? Cosa accadrebbe se invece di accumulare denaro, quel burattino-rubinetto accumulasse acqua, un bene sempre più scarso e prezioso?
 
L'acqua potrebbe mai avere la stessa potenza del denaro?
 
Tutte queste domande hanno cominciato a trovare risposta quando quello stesso autunno ho proposto ai membri della mia compagnia di creare uno spettacolo basato su quell'idea originale nata a Charleville.

Quanto all'intenso e tortuoso processo creativo che si concluderà nel 2000, con la prima al Festival Internacional de Titelles de Barcelona e poco dopo a Titirimundi, lo lasceremo ad un altro articolo.

Jordi Bertran
 
Di Phia Menard parleremo...Sicuramente poi…Nel numero Aria…
 
Tonino Murru  - Is Mascareddas
 
Cagliari 27 febbraio 2022

JAQUELINE DOMMISSE - SUGGERIMENTO ANIMATO DA JANNI YOUNGE

Conosco il lavoro di Jaqueline da molti anni, è per me un riferimento dell'arte della marionetta qui in Africa.

Le sono molto grata per questo spettacolo creato nel 2002, perchè ha rappresentato un lavoro rivoluzionario per la danza in connessione con la marionetta in un contesto di teatro integrato, un lavoro pioneristico che ha aperto la strada a molte altre creazioni successive in questa direzione.

Un bellissimo spettacolo che parla di identità e fragilità del corpo. 

E' un piacere per me presentarvela e mettervi in contatto con lei.

Janni Younge

Cape Town 14 gennaio 2022

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Così Jaqueline Dommisse ha scritto ad ANIMATAZINE:

REMIX DANCE PROJECT è la prima compagnia di danza integrata del Sudafrica. La compagnia ha coreografato ed eseguito opere originali di danza contemporanea con artisti di abilità fisica mista.Nicola è un ballerina normodotata e Sudi ha sofferto di poliomielite da bambino ed usa stampelle per camminare.

La favola della sirena e degli ubriachi era ciò che si potrebbe definire una produzione teatrale integrata. Una nuova direzione nella danza contemporanea e nel teatro fisico, dove persone disabili e abili lavorano insieme sia sul palco che fuori. Questa produzione fu il primo sforzo della Remix Theatre Company nel campo delle marionette.
 
La produzione era basata su una poesia di Pablo Neruda e il fulcro del lavoro era il maltrattamento di una sirena, a causa di un malinteso. Sudi Kapangura e Nicola Visser hanno recitato nella produzione e animato le marionette. 
 
Io ho progettato e costruito le marionette dello spettacolo e le ho chiamate marionette ritratto.
 
Ognuna delle due marionette era una versione idealizzata, un sogno del suo animatore. Il ritratto di Nicola era la Sirena. Nicola non è solo una ballerina, ma anche una nuotatrice. All'epoca Nicola era madre di una figlia di 3 anni e incinta del suo primo figlio maschio. La sua vita era piena di impegni e lei si sentiva molto legata alla terra per le esigenze di lavoro nella gestione del Remix Dance Project e le sue responsabilità di cura della casa e dei bambini. Eppure ogni mattina presto scendeva a piedi fino alla piscina di mare vicino alla sua casa sulla costa per nuotare. Era solo durante quel breve tempo nell'oceano ogni giorno che si sentiva libera. La marionetta sogno di Sudi era una marionetta che poteva "camminare" senza stampelle. Sudi era stato un rifugiato dalla Repubblica Democratica del Congo devastata dalla guerra e aveva viaggiato a piedi con le stampelle fino al Sudafrica. Occasionalmente riceveva passaggi, ma ha percorso molti, molti chilometri a piedi. Malcolm Black ha progettato e costruito le marionette per un episodio dell'opera.  
 
Il tema principale che abbiamo esplorato nel lavoro era l'alterazione nelle esperienze vissute dalla compagnia. Da un lato le esperienze di una donna invalidata dalle strutture patriarcali, dagli stereotipi di genere, in particolare verso le donne incinta. Dall’altro l'esclusione delle persone che vivono con disabilità, le esperienze di razzismo e xenofobia. 

"In questa produzione ci sono momenti in cui le marionette si integrano con la danza e accendono la performance. Il risultato è incantevole, dimostrando ancora una volta che il teatro di figura è un mezzo potente che non dovrebbe essere considerato solo come teatro per bambini.

La produzione era basata su una poesia di Pablo Neruda, un rifugiato politico spagnolo, e il fulcro del lavoro era il maltrattamento di una sirena, a causa di un malinteso. Sudi Kapangura e Nicola Visser hanno recitato nella produzione e manovrato le marionette. Le due marionette erano La Sirena e La Piccola Sudi, entrambe progettate e realizzate da Dommisse, utilizzando legno e cartapesta.

Uno dei momenti più commoventi dello spettacolo, dice Jacqueline, è quando Sudi, che ha bisogno di stampelle per camminare, manipola un suo duplicato in marionetta - e cammina!

Una sequenza di ombre cinesi era anche incorporata nello spettacolo, che era una storia di sirene dell'Africa centrale.

Mentre Kapangura raccontava la storia, le marionette erano manovrate da Visser dietro uno schermo improvvisato su un tavolo rovesciato. Il ballerino su sedia a rotelle Malcolm Black, fondatore del Remix Dance Project e artista autodidatta, ha progettato e creato le ombre cinesi con l'aiuto di Dommisse 
". (Estratto dalla dissertazione sulla marionetta sudafricana di ZUANDA BADENHORST)
 
La favola della sirena e degli ubriachi - Remix Dance Project Company
Regia Jaqueline Dommisse / Ballerini/ Marionettisti: Nicola Visser & Sudi Kapangura/ Coreografia: ideata dal cast, a cura di Nicola Visser / Testo: ideato dal cast, a cura di Jaqueline Dommisse/ Disegno delle marionette e costruzione: Jaqueline Dommisse e Malcolm Black/ Disegno dell'altalena delle marionette: Jill Joubert / Scenografia: Jaqueline Dommisse e Nicola Visser/ Disegno luci: Paul Abrams/ Registrazione del suono e mixaggio: Tony Groenewald/ Musica: Arvot Pärt, Tabula Rasa/ Poesia: Pablo Neruda, La favola della sirena e degli ubriachi. Fotografo Sean Wilson.

ENZO DAL RE - SUGGERIMENTO ANIMATO DA CAMILLA BARBARITO

Enzo Del Re è un personaggio meraviglioso che ha scritto questa canzone che si intitola SÍ NA GOCCIA.

Un brano che dice tu sei una goccia in un mare, in un mare di gente, sei una goccia e  sei anche il mare..

Un protagonista della musica popolare pugliese e dei movimenti degli anni ‘70.

Un cantastorie che suonava su una sedia e si accompagnava battendo questa sedia, il suo corpo. Una voce incredibile, un poeta. 

MARIA SIGNORELLI - SUGGERIMENTO ANIMATO DA GIUSEPPINA VOLPICELLI

La prima cosa che mi è venuta in mente è che questi tre personaggi Acqua, Fuoco, Vento, sono nel famoso armadio, messe là  da mamma un secolo fa,  quindi sono personaggi  ai quali lei teneva molto.
 
Ho cominciato a cercare ed ho visto foto di altri burattini, che in un certo modo li ricordavano, sfogliando gli anni dal 1941 in poi sono arrivata al 1945 ed ho ragionato che dovevano essere i personaggi della fiaba russa,  La triste storia del mezzo galletto, con musiche  di Lidia Ivanova.
 
A grandi linee è la storia di un galletto bello e intraprendente, che disobbedisce alla mamma che gli ordina di non allontanarsi dal pollaio, e decide di esplorare il mondo.
 
Così parte e cammina cammina, arriva stanco ed affamato, davanti ad una trattoria, dove il cuoco lo vede, lo afferra e lo butta in un pentolone per fare un buon brodo.
 
( Brrr... dico io )
 
Ma per le tante cose da fare il cuoco si dimentica del brodo e quando se ne ricorda, il galletto, finita l’acqua, si è bruciato tutto ed è diventato nero come il carbone.
 
Il Cuoco non potendo fare altro, lo infila in un pezzo di ferro e lo mette come banderuola, insegna del negozio ed il vento soffiando forte lo fa girare di qua e di là. 

La prima rappresentazione fu a Moriano, in Toscana, lo spettacolo si tenne nel piazzale del paese davanti alla chiesa e piacque  molto, così quando poi l’anno dopo mia madre tornò, sentì che nei campi i contadini cantavano le canzoni del mezzo galletto.

TARJEI VESAAS -  SUGGERIMENTO ANIMATO DA ELISE VIGNERON

IL PALAZZO DI GHIACCIO 
Tarjei Vesaas
Tradotto dal norvegese da Jean Baptiste Coursaud
Pubblicato da Babel

Capitolo 7

Il palazzo crolla

Nessuno può assistere a questo momento: quando il palazzo di ghiaccio crolla. Succede di notte, dopo che tutti i bambini sono andati a letto.
Nessuno è coinvolto al punto di partecipare. Un'ondata di caos senza suono scuote certamente l'aria nelle camere da letto lontane, ma nessuno è sveglio, nessuno può chiedere: che cos'è?
Nessuno lo sa.
E così il palazzo crolla nella cascata, con i suoi segreti. Tuona - poi non c'è più niente.
...
Tutto si rompe sotto la pressione dell'acqua e crolla in una schiuma bianca sputata dalla cascata. Enormi blocchi si colpiscono l'un l'altro e l'uno nell'altro: si colpiscono l'un l'altro per rompersi ancora di più. L'intero palazzo è scomparso dalla faccia della terra.
In gran fretta le masse si spingono; presto si disperdono da una parte e dall'altra, prima ancora che qualcuno si sia svegliato. Con i suoi piccoli bordi che emergono dalla superficie, il ghiaccio esploso galleggerà, navigherà, e poi si scioglierà e non esisterà più.

NELLA BARCA DI NOTTE
Tarjei Vesaas
Tradotto da Régis Boyer
Pubblicato da José Corti, 2002

Estratto da Un fiume tranquillo scivola fuori dallo sfondo

Com'è il silenzio quando è così grande che 
non possiamo capirlo? Quando è scivolato 
Dal suo posto e si sente più pesante di un fulmine. 

È solo qualcuno che naviga fuori dalle 
foreste. Forse non è così importante. 
Si sistema tranquillamente e con forza.

Il fiume lucente a riposo scivola fuori con 
con tutto ciò che gli appartiene. È venuto come 
da lontano - e consegna ciò che è più intimo. 
In viaggio verso un mare lontano.

Cosa fa parte del viaggio? 
Desiderio che si è placato. 
Nient'altro. 
L'acqua scivola, scivola.

Non fa molto rumore. 
Ma il paesaggio che vive accanto non può evitare
dall'essere segnato da questo viaggio.

L'acqua più brillante venuta dal più intimo 
Una nuova acqua scintillante verrà in seguito. 
Tutto è a riposo. Un viaggio riposante che non sembra
potersi fermare o cessare.

E porta fino al mare. 
Scivola fuori dalla sua cornice verso 
il vasto mare lontano.

JOHN CAGE -  VANATU WOMEN'S WATER MUSIC - SHINICHI MARUYAMA: 
 SUGGERIMENTI ANIMATI DA MARJA NYKANEN

Le Conch Shells, sono grandi conchiglie che producono - con l'acqua che contengono - suoni di natura percussiva quando vengono ruotati.

La loro particolarità è che impediscono ai musicisti che li maneggiano di esercitare qualsiasi controllo sul suono gorgogliante che ne risulta.

John Cage li ha usati nel suo pezzo del 1977 Inlets.

Le interpreti del gruppo Vanuatu Women's Water Music provengono dalle remote isole tropicali settentrionali di Vanuatu.

Viaggiano per il mondo eseguendo le danze Na Mag e Ne Lang come preludio alla mistica musica dell'acqua, vestite con i loro costumi tradizionali di Gaua e Mere Lava fatti di fiori e foglie, noci di cocco e pandanus.

Shinichi Maruyama è un grande esperto di Liquid Splash, l’arte di lanciare in aria liquidi come inchiostro ed acqua, immortalandoli attraverso speciali mezzi fotografici, in tutta la loro imprevedibile suggestione.

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