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ANIMATAZINE

BADRISSA SORO

Badrissa Soro inizia il suo percorso a Gagnoa, capitale della regione del Gôh, situata nel centro ovest della Costa d'Avorio, sua città natale, dove ha mosso i primi passi sul palcoscenico come allievo attore con il John Carlos Artistic Ensemble tra il 1997 e il 1999.

Si è formato in seguito presso il villaggio Ki Yi M’Bock di Werewere Liking a Abidjan, dove, incoraggiato dalla Grande Dame de la Marionnette, ha imparato a fabbricare, animare, far parlare le marionette.

Durante 7 anni, imparerà tutte le sfaccettature di quest'arte, partecipando a molti corsi di formazione di marionette e animazione.
 
Nel 2008 fonda la Compagnia Ivoire Marionnette diventandone il direttore artistico.

Nel 2015 crea il centro di formazione Académie Ivoire Marionnette, per trasmettere le sue conoscenze ai giovani.


E’ Presidente della Commissione Unima Africa e Presidente di Unima Côte d’Ivoire.

In questa intervista Badrissa Soro ci introduce il panorama africano della marionetta, in pieno fermento e vigore. 

Grazie all'energia propulsiva delle Compagnie e dei molti artisti presenti sul territorio, uniti da un rinnovato spirito federatore, "L'Africa sarà innondata ovunque dalle marionette e dai marionettisti!"

COME È CONSIDERATA L'UNIMA (L'UNIONE INTERNAZIONALE DELLA MARIONETTA), IN AFRICA?

Badrissa Soro
00:00 / 03:37

L'UNIMA ha permesso ai marionettisti africani di risvegliarsi e anche di strutturarsi.

Mi ricordo che quando non eravamo ancora membri di UNIMA, quando abbiamo saputo dell'esistenza di UNIMA, ci siamo detti: "Ecco un'organizzazione che può metterci in luce!”.

All'epoca la marionetta in Costa d'Avorio non era abbastanza sviluppata, non eravamo in contatto con molti marionettisti.
 
Volevamo partecipare ai festival, ma non potevamo perché non eravamo conosciuti; così ci siamo detti che dovevamo fare di tutto per iscriverci all'UNIMA: "Dobbiamo mostrare originalità e così quando andremo a presentare il nostro lavoro, le porte dell'UNIMA ci saranno aperte".

Questo ci ha dato la motivazione; avevamo il nostro primo spettacolo, Tambour de l'Union; era uno spettacolo che parlava di pace, coesione sociale e riconciliazioni; all'epoca c'era un concorso che l'UNIMA aveva lanciato in collaborazione con l'UNESCO che si chiamava Le marionette si impegnano per la pace; Jacques Trudeau era il segretario generale all'epoca.

Ci siamo candidati al concorso e abbiamo avuto un premio,  da ricevere a Charleville-Mézières!
 
È stata la conoscenza di UNIMA che ci ha permesso di metterci al lavoro, abbiamo subito contattato il presidente del centro UNIMA Costa d'Avorio, all'epoca era Honoré Abouah, e gli abbiamo consegnato il premio, ed è così che siamo entrati in UNIMA.

Questo per dirvi che UNIMA è molto importante, incoraggia i marionettisti africani a lavorare, perché si dicono che se sono all'interno di UNIMA, non sono soli, possono mettere in piedi collaborazioni, possono partecipare a festival, hanno persone a cui mostrare il loro lavoro, e questo è molto importante.

È un'associazione che penso debba ancora crescere, deve ancora aprirsi, ampiamente, a tutti i marionettisti.

Con il lavoro della nuova Commissione Africa, ogni giorno i marionettisti vogliono aderire all'UNIMA: siamo oggi a quattro nuovi Centri UNIMA che sono stati creati in Africa, e ancora ci sono richieste!

In Congo, Skonde Conteur mi ha contattato, desiderava avere un Centro UNIMA in Congo, perché sta facendo un buon lavoro lì, sta seguendo i giovani e sta facendo formazione: è stato nominato rappresentante Unima ed ha aperto un Centro Nazionale in Congo; in Uganda abbiamo nominato un rappresentante; in Zambia c'è un nuovo rappresentante e oggi, recentissimamente, in Ghana, e c'è anche la Guinea, così vedete...
 
Sono già cinque nuovi rappresentanti, perché c'è un entusiasmo oggi e tutti i giovani, tutti quelli che praticano la marionetta, oggi vogliono integrare l'UNIMA. 

E di questo siamo orgogliosi, perché così, è l'arte della marionetta che guadagna terreno, che guadagna anche in collaborazione e in fraternità, perché fare la professione, è anche sentirsi soli; così abbiamo una comunità, persone in altri paesi che sono anche loro impegnate: quando integriamo un'organizzazione, siamo amici con tutto ciò. 
 
Questo è molto importante.

PUÒ DESCRIVERE A GRANDI LINEE QUALI SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL TEATRO DI MARIONETTE NELLE DIVERSE PARTI GEOGRAFICHE DEL CONTINENTE?

Badrissa Soro
00:00 / 03:50

In Africa le culture sono molto diverse.

Dalla parte del Mali per esempio, il modo di praticare la marionetta è molto diverso da quello del Nord Africa.

In Africa occidentale abbiamo molte strutture che praticano il teatro di marionette, anche in Sudafrica è molto sviluppato, ma in modo diverso: lì è contemporaneo, c'è molta innovazione e ricerca.
 
Anche in Nord Africa c'è un lavoro contemporaneo.
 
In Mali, invece, è tradizionale.

Il Mali d’altra parte è la nostra fonte d'ispirazione, è la nostra capitale della marionetta in Africa occidentale.
 
Qui, in Africa dell’Ovest, non siamo numerosi ad essere nel mondo contemporaneo della marionetta.
 
Dalla parte del Togo la marionetta è basata sulla tradizione. Anche nel Benin.
 
La Costa d'Avorio non ha una tradizione in quanto tale, abbiamo piuttosto una tradizione di maschere, quindi sviluppiamo molto di più il lato contemporaneo della marionetta: facciamo ricerche, ci ispiriamo alla tradizione per proporre cose nuove.

All'inizio, quando praticavamo la marionetta, qui ci chiamavano feticisti, perché si dice che gli esseri umani non devono creare figurine per rappresentare, come se ci mettessimo al posto di Dio.
 
Così la gente non era interessata all'inizio, la gente ha abbandonato quello che avevamo come tradizione, che invece è rimasta nei villaggi; la tradizione non è stata sfruttata, è rimasta per i riti, per le cerimonie, quando abbiamo cerimonie rituali nei nostri villaggi  escono le maschere.
 
Nella grande città, con l'islam e le religioni, la gente si è allontanata, e noi, quando siamo arrivati alla marionetta, abbiamo avuto molte difficoltà, siamo stati molto osteggiati.

Ora che la marionetta sta decollando, che vediamo che è un'arte che può valorizzare il nostro paese, le cose si aprono, ed è ora che possiamo sviluppare questa via. 

Nella mia regione nel nord, per esempio, ci sono molti scultori.

È una zona molto sviluppata, piena di cultura, ci sono molti artigiani che scolpiscono.

Ci sono musei dove si possono trovare maschere Senoufo, come il  Calao, che è un simbolo per noi.

Queste sono cose che ora, possiamo sviluppare per mostrare al mondo, per dire che abbiamo una cultura, non era ovvio all'inizio, ora vediamo che i marionettisti stanno prendendo un loro posto e non sono più respinti, non sono più visti come feticisti, come persone che sfidano Dio.

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Calao, uccello simbolo della Costa D'Avorio

Ora possiamo sfruttare quello che abbiamo qui, nella nostra tradizione.

Anche l'Africa centrale si sta svegliando, e questo è davvero un bene per noi, il continente sta per essere inondato di marionette e compagnie di marionette!

È davvero un bene per noi, perché dieci anni fa non era così!

QUAL È LA RELAZIONE TRA LE COMPAGNIE TRADIZIONALI E LE COMPAGNIE CONTEMPORANEE DI TEATRO DI MARIONETTE IN AFRICA?

Badrissa Soro
00:00 / 02:49

Secondo il lavoro che facciamo ad Ivoire Marionnette, penso che ci sia una continuità.

Prima c'era una separazione, tutto ciò che prima era marionetta tradizionale era considerato come una cosa rituale, quando si vedeva un marionettista, immediatamente si pensava che era un feticista e gli uomini di chiesa, delle moschee, le religioni sono contro questo, ma oggi, con il lavoro che viene fatto, vediamo che siamo riusciti a rompere un mito, siamo riusciti a scalfire qualcosa, il modo in cui prima era visto il marionettista, non è più così.
 
Oggi cominciamo a vedere il marionettista in modo diverso, cominciamo a dare un'importanza all'arte della marionetta, perché attraverso la marionetta riusciamo a educare, a sensibilizzare, quando c'è una pandemia possiamo sensibilizzare attraverso la marionetta, quando c'è una cerimonia le marionette possono rallegrare la gente, nelle scuole le marionette riescono oggi a educare i bambini, così i marionettisti sono molto sollecitati nelle scuole, per i laboratori.
 
Oggi c'è un nuovo sguardo sul continente, per questo mi dico che oggi c’è una continuità, non c'è una separazione al momento. 

Ad Ivoire Marionnette, tutte le mie creazioni sono ispirate alla tradizione maliana; prima vi ho detto che il Mali è la capitale africana della marionetta.
 
Noi, molto spesso, guardiamo i video dei marionettisti tradizionali del Mali; ed è questo lavoro che prendiamo e che adattiamo al mondo di oggi, ci ispiriamo a questa tradizione, la modernizziamo.
 
Lavoriamo nel mondo contemporaneo, siamo marionettisti contemporanei, ci adattiamo alla realtà di adesso, alla modernità di oggi, in modo che ognuno possa ritrovarsi, perché spesso, ciò che è tipicamente tradizionale, è dedicato ad un certo pubblico; prima era così, tutto ciò che è tradizionale aveva il suo pubblico, tutto ciò che è contemporaneo aveva il suo pubblico…

Ma oggi tutto si sta unendo diventando una continuità che ci fa stare insieme ovunque.

Boule Bleu Compagnie Ivoire Marionnette
Boule Bleu Compagnie Ivoire Marionnette
Boule Bleu Compagnie Ivoire Marionnette
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Spettacolo La Boule Bleu, Compagnia Ivoire Marionnette.
Nel nostro spettacolo La Boule Bleu, abbiamo creato una testa umana che si muove nello spazio; mentre vaga, in forma di bolla, i capelli escono e diventano un personaggio, le orecchie si sviluppano uscendo e creando dialoghi, anche la bocca esce e si sviluppa autonomamente. Questa forma sembra una cosa nuova, ma in realtà è profondamente ispirata ad un teatrino tradizionale maliano.

A LIVELLO POLITICO CHE ATTENZIONE C’È VERSO IL TEATRO DI MARIONETTE IN AFRICA?

Badrissa Soro
00:00 / 03:31

A livello politico, tutto ciò che riguarda l'arte in Africa passa sempre in secondo piano.

Oggi, i nostri politici, i nostri governi, non investono molto nella cultura, anche quando c'è un budget, viene molto spesso deviato.
 
Il caso è che, soprattutto dalla parte del Mali, l'arte della marionetta sia una grande tradizione che bisogna proteggere, e lì hanno interesse a darci un po' di attenzione e a proteggere almeno la base, quello che abbiamo di prezioso, perché da quest'arte nascono molte altre arti. 

In Mali, con la crisi che si vive in questo momento, le marionette hanno contribuito molto alla fioritura della popolazione, c'è stato il festival Rendez-vous chez nous à Bamako che ha avuto un grande successo quest'anno: i politici erano interessati e l'hanno sostenuto quest'anno.
 
Attraverso questa crisi, credo che i politici l'abbiano capito, in Mali c'è stato un sostegno apprezzabile alle arti marionettistiche, addirittura lo Stato ha delegato l'esercito, con la sua banda, ad orchestrare una sfilata durante l'apertura del festival, erano vestiti in divisa, sono venuti, credo fosse la Guardia Repubblicana, hanno suonato la banda: non era mai successo!

Così, abbiamo sentito che inizia ad essere data un'importanza e che i politici oggi capiscono che l'arte può contribuire, l'arte può aiutare a sviluppare le persone, l'arte può anche sostenerli.
 
Questa è una lotta che si sta conducendo in ogni paese dell'Africa e penso che siamo sulla buona strada, il Mali ci è riuscito e sta accadendo anche in altri paesi.
 
Abbiamo avuto successo in Costa d'Avorio, perché abbiamo vinto allori, noi per esempio, Ivoire Marionnette, siamo stati due volte medagliati nei giochi della Francofonia, categoria marionette giganti; quando è così, l'inno nazionale del vostro paese è cantato e la bandiera del paese viene innalzata davanti al vostro Ministro della Cultura.
 
E l'abbiamo fatto due volte, nel 2013 in Francia, a Nizza, ed è stata l'unica medaglia d'oro per la Cultura.

È da quel momento che le nostre autorità hanno cominciato a darci importanza, siamo stati ricevuti dal Ministro, dal Presidente della Repubblica, così oggi abbiamo piccole sovvenzioni dal nostro Ministero, dai nostri politici.
 
Stiamo cercando di cambiare le cose, non è facile in Africa, perché prima di tutto il Ministero della Cultura in Africa è il Ministero più povero, è il Ministero che non ha mai un budget, quindi bisogna essere meritevoli perché ti accompagnino, perché ti ascoltino.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ CHE I GIOVANI INCONTRANO NEL CREARE LA LORO COMPAGNIA?

Badrissa Soro
00:00 / 03:06

Prendo l'esempio dell'Accademia Ivoire Marionnette, noi formiamo dei giovani, li reclutiamo e vivono sul posto, sono lì con noi, sono formati sul nostro sito per 3 anni.
 
L'idea è che ogni giovane possa creare la propria attività.
 
Finora abbiamo formato una prima promozione e ora siamo alla seconda, e la difficoltà che abbiamo avuto con il primo gruppo, erano dieci all'inizio, è che solo due ragazzi sono riusciti e stanno creando la loro struttura, per il resto, alcuni sono andati via per fare altre cose, perché non avevano i mezzi per iniziare, e cinque di loro sono rimasti sul posto qui con noi, li abbiamo integrati nella Compagnia.

Questo è dovuto a una cosa: mancanza di mezzi, non ci sono sussidi e quando non si hanno sussidi per accompagnare i giovani è difficile.

La prima promozione che abbiamo formato, siamo stati accompagnati dall'OIF, l'Organizzazione Internazionale della Francofonia che ci ha sostenuto durante otto anni.

Quando sei vincitore dei Giochi della Francofonia - i giochi sono organizzati dall'OIF - viene chiesto di proporre un progetto; il progetto che abbiamo proposto è stato il progetto dell'Accademia, un progetto di formazione all'arte della marionetta su tre anni.
 
Ai giochi seguenti, fummo di nuovo premiati, e accompagnati per altri quattro anni, in più avevamo un sostegno dell'ambasciata di Svizzera in Costa d'Avorio, che ci ha dotando di infrastrutture sul sito: hanno costruito una mensa, un palco e un cortile. 

Oltre a queste sovvenzioni, sono i fondi della Compagnia che contribuiscono alla formazione; perché questi giovani vivono qui, dormono qui, se un giovane ha un problema in caso di malattia, è la Compagnia che interviene immediatamente.
 
Molto spesso si tratta di giovani i cui genitori non sono molto interessati alla cultura, non sono sostenuti, è solo quando il giovane si forma e comincia ad essere assunto nelle creazioni e a ricevere compensi, comincia ad intervenire nella famiglia, allora immediatamente, la famiglia vede l'importanza del lavoro che si sta facendo, ed è a quel punto che i genitori accettano che il loro figlio possa essere un artista, altrimenti, all'inizio, non è per niente facile.

Per questo abbiamo creato un progetto qui, vogliamo avere l'approvazione del nostro Stato che attesti che si tratta di una scuola riconosciuta dallo Stato.

In questo modo avremo un budget di funzionamento ogni anno e questo budget ci permetterà di seguire i giovani,  alla fine della formazione potremo accompagnare ognuno di loro a sistemarsi, potremo aiutarli a  iniziare le loro creazioni, e tessere anche un legame con la scuola di Charleville-Mézières.

Badrissa Soro
00:00 / 03:22

I giovani non riescono a creare subito la loro Compagnia per un problema di finanziamento, un problema di mezzi.
 
Se devi fare una creazione, hai bisogno di materiale. 
 
Ma l'artista non viene pagato alla fine di ogni mese, quindi abbiamo questo problema.
 
Ciò fa sì che ci siano un sacco di giovani che dicono di essere marionettisti o artisti in generale, ma non sono artisti o marionettisti a tempo pieno; quando uno ti dice che è un marionettista, domani forse lo vedrai vendere melanzane al mercato, o diventa un negoziante che vende magliette da qualche parte; e la marionetta diventa un lavoro in secondo piano.

A Ivoire Marionnette, abbiamo l'abitudine di dire: dormiamo marionetta, mangiamo marionetta, ci pettiniamo marionetta e viviamo marionetta.

Un giovane, se viene selezionato all'Accademia, deve dormire qui nel sito; il fine settimana lo liberiamo in modo che vada a trovare la famiglia, se non c'è lavoro nel fine settimana: questo fa sì che tu sia nell'elemento a tempo pieno.

Mi fa male, succede spesso, l'artista, quando le cose non vanno troppo bene, forse dovrà vendere le melanzane, forse dovrà diventare un meccanico, può succedere, ma sinceramente, non è questo l'obiettivo per noi.

Noi è così che ci siamo costruiti qui in Costa d'Avorio: oggi abbiamo un luogo, uno spazio comprato dalla Compagnia che porta il nome della Compagnia; oggi abbiamo tutte le infrastrutture nel sito, non sono dormitori delle famiglie, no, no, è il Centro, per il quale abbiamo investito, perché eravamo a tempo pieno nel lavoro, eravamo a tempo pieno nel nostro elemento, perché è un lavoro.

Il marionettista cuce: abbiamo il laboratorio di cucito; con il cucito si fa la vestizione delle marionette; si possono fare anche le mascottes, oggi sono pagate bene in Africa, molte ditte ci sollecitano una confezione di mascottes, ed è il lavoro della marionetta che ci ha insegnato tutto questo.
 
Il marionettista può dipingere, il marionettista può scrivere, il marionettista può ballare: abbiamo un coreografo, abbiamo uno stilista, abbiamo un designer. 

Quando si è veramente ben formati, si è nell'elemento, quando si decide di impegnarsi, di lanciarsi, si trovano tutti i mezzi per mettere in piedi la propria attività.
 
E questa è la nostra lotta, qui a Ivoire Marionnette, questo è l'impegno per noi.
 
È necessario farlo, perché si possa diventare numerosi a praticare quest'arte in Costa d'Avorio, è necessario sostenere questa gioventù, perché l'arte della marionetta è una professione a sé, è una professione completa che nutre il suo uomo.

Qui a Ivoire Marionnette, nessuno fa un'altra cosa, siamo marionettisti, viviamo di questo, non ci vedrete mai andare a fare altri lavori, viviamo di questo perché siamo marionettisti veramente, siamo impegnati a tempo pieno nell'arte della marionetta, ed è così che vogliamo accompagnare i nostri giovani.
 
Ecco perché quest'anno dobbiamo ottenere questo certificato da parte dello Stato.

QUALI SONO LE OPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE ALLE ARTI DELLA MARIONETTA IN AFRICA?

Badrissa Soro
00:00 / 01:33

In Mali, c'è Yacouba Magassouba, che avvia sessioni di formazione: ha organizzato un workshop per le donne, un progetto molto importante.
 
C'è Yaya Coulibaly, il nostro Maestro, che fa un lavoro formidabile, è lui inoltre che ha formato Yacouba: gira molto e scrive molto, è sollecitato molto, ha molte attività al momento, è davvero il nostro orgoglio, è il nostro Anziano, è la tradizione della marionetta, l'unico guardiano della tradizione delle nostre marionette.

Patricia Gomis, In Senegal, fa un lavoro meraviglioso.

Dalla parte del Congo, c'è Sconde, che fa anche formazione, che combatte molto.

In Sud Africa, c'è Janni Younge che fa molto.

In Kenia, c'è l'Istituto Keniota di Marionette (KIPT), gestito da Phylemon Okoth, hanno un accordo per cui è ancora meglio strutturato, lo Stato li accompagna.

Dalla parte del Nord Africa, c'è la Tunisia con Habiba Jendoubi, anche lei fa formazione.

 QUAL È STATO IL SUO PERCORSO DI FORMAZIONE?

Badrissa Soro
00:00 / 01:33
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Ho iniziato nel villaggio Ki Yi MBock di Werewere Liking, che è una grande marionettista africana, attualmente ha deciso di convertirsi alla scrittura e alla poesia, fa parte dei tre pionieri della marionetta africana, i nostri decani che sono dei modelli per noi: Yaya Coulibaly, Werewere Liking (che a sua volta è stata formata da Yaya) e Danaye Kanlanfeï.

Sono i nostri tre pionieri nell'Africa nera.

Werewere mi ha formato; quando sono venuto al suo centro, all'inizio non sapevo che avrei fatto il marionettista...

Non ero andato per l’arte delle marionette, ero andato per cantare, all'inizio...

Ho dovuto superare un test per essere ammesso nel suo centro, quando ho cantato mi ha detto: "No, non è di un cantante di cui abbiamo bisogno, e poi le canzoni che fai, non sono canzoni che ci porteranno molto lontano... Qui abbiamo bisogno di un attore, quindi se puoi fare una scena di qualcuno che è felice e una scena di qualcuno che è triste, disperato...".

Spettacolo: Soro d'Afrique, di Badrissa Soro

E quelle erano le due scene che ho fatto e quando ho finito, mi hanno applaudito, hanno visto la qualità di un attore...

E così, sono stato ammesso nel Centro, mi hanno messo nel modulo degli “articolisti”, e gli “articolisti” facevano teatro e marionette.

Mentre ero in questo modulo, Werewere veniva spesso, un giorno chiese a tutta la classe, di non usare le marionette che erano lì, fatte da lei, perché non eravamo noi ad averle fatte, non potevamo prenderle e farci i nostri spettacoli, lei non voleva questo.
 
Voleva che tutti si ritirassero, che andassero nella boscaglia, nelle discariche, che andassero ovunque...
 
Ci ha dato due settimane, ognuno doveva tornare con una marionetta, ed è così che tutto il gruppo si è disperso.

In quindici giorni, sono andato nella natura, poi nella pattumiera, ho fatto un po' di recupero, ho recuperato bottiglie di plastica, con il cartone, ho fatto dei personaggi, ho preso delle foglie, ho ritagliato delle foglie, ho fatto delle marionette e alla fine delle due settimane, quando siamo tornati, ero la persona che aveva portato più oggetti.

Lei ha guardato, guardato, guardato ed è così che mi ha detto: "Tu! Tu verrai con me perché sarai un marionettista, tu hai il talento di un marionettista, ora dobbiamo sviluppare questo talento, ecco perché verrai con me...".

È così che mi ha tirato fuori dal lotto...

ACADEMIE IVOIRE MARIONNETTE

La Compagnia Ivoire Marionnette, esiste dal 2007, specializzata nella progettazione, fabbricazione, creazione di spettacoli di marionette, la formazione dei giovani all'arte della marionetta e la promozione della marionetta.
È composta da 3 membri: Soro Badrissa, Koro Souleymane, Goualy Gbahi Rachelle. 
È diretta da Badrissa Soro che ne è il fondatore e il direttore artistico.
La Compagnia ha avviato un progetto di formazione chiamato Académie Ivoire Marionnette.

L'Académie Ivoire Marionnettes è il centro di formazione all'arte della marionetta della Compagnia Ivoire Marionnettes, creata nel 2015, situata nel villaggio Abatta nel comune di Bingerville (Abidjan - Costa d'Avorio).
L'Accademia sta per diventare una vera scuola d'arte della marionetta attraverso il riconoscimento dello Stato della Costa d'Avorio.
Spazio di formazione, di residenza, di creazione e di scambi culturali, l'Accademia recluta giovani svantaggiati per la formazione nell'arte della marionetta su un ciclo di 3 anni.
Gli studenti dell'INSSAC (Istituto Nazionale delle Arti e dell'Azione Culturale della Costa d'Avorio) sono accolti all'Accademia Ivoire Marionnettes ogni venerdì per i corsi pratici all'arte della marionetta.
La prima promozione dell'Accademia alla fine del ciclo del 2017 ha rappresentato la Costa d'Avorio ai Giochi della Francofonia e ha vinto la medaglia d'oro nella categoria marionette giganti.
L'Accademia è anche aperta al pubblico scolastico ogni mercoledì per corsi introduttivi all'arte della marionetta.
Il RIMA (Rencontres Internationales de la Marionnette d'Abatta) è il festival dell'Accademia, è annuale e riunisce diversi professionisti delle arti intorno alla marionetta attraverso conferenze, laboratori di formazione e spettacoli.

Partner dell'Accademia Ivoire Marionnette:
INSAAC (Istituto Nazionale Superiore delle Arti e dell'Azione Culturale)
OIF (Organizzazione Internazionale della Francofonia)
L'ambasciata svizzera in Costa d'Avorio
L'Istituto francese della Costa d'Avorio
Goethe Istituto di Abidjan 
La Lega dell'Educazione di Parigi
UNIMA Internazionale

Alcuni premi:
Premio Nazionale di Eccellenza 2019 del Presidente della Repubblica della Costa d'Avorio, per le arti vive dello Stato della Costa d'Avorio.
Medaglia d'oro all'ottava edizione dei Giochi della Francofonia nella categoria marionette giganti ad Abidjan 2017 con la prima classe di studenti dell'Accademia.
2° premio di eccellenza per le arti viventi dello stato della Costa d'Avorio, ottobre 2018.
Medaglia d'oro al 7° Giochi della Francofonia, categoria marionette giganti a Nizza, Francia, settembre 2013.
1° premio al concorso ONG/UNESCO Le marionette si impegnano per la pace in occasione della giornata internazionale della pace organizzata a Charleville-Mézières con lo spettacolo Tambour de l'Union, settembre 2013
La Compagnia ha ricevuto il 3° premio di eccellenza per le arti viventi dallo stato della Costa d'Avorio, ottobre 2014.
3° premio ASCAD (Accademia delle scienze, delle arti, delle culture dell'Africa e delle diaspore africane) per il suo contributo alla promozione dei giovani attraverso le arti vive, il 20 luglio 2015.


PER SOSTENERE LO SVILUPPO DELL'ACADEMIE IVOIRE MARIONNETTE ESISTE UN CROWDFOUNDING, ANCHE UN PICCOLO AIUTO È UN GRANDE CONTRIBUTO:



 

LINKOGRAFIA ESSENZIALE DI BADRISSA SORO

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