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ANIMATAZINE

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IMMAGINAZIONE RI-ANIMATA - ACQUA
di Marco Ferro

Questo breve racconto nasce dalla generosità di tre artisti.

Gyula Molnar, inventore di teatro animato a tutto tondo e sublime pioniere del cosiddetto "teatro d'oggetti", che ci ha donato disegni, filmati e appunti preparatori per Yeti, un mirabolante spettacolo di Gyula Molnar e Francesca Bettini che ha visto la luce nei primi anni duemila e che è inspiegabilmente e colpevolmente precipitato nel buio quasi subito dopo.
 
Fabrizio Montecchi, raffinato regista di Teatro Giocovita e mentore assoluto del teatro d'ombre in Europa, che ci ha regalato alcuni suoi schizzi e appunti del progetto di spettacolo Ventimila leghe sotto i mari, immaginato ed elaborato nei primi anni duemila e (per il momento) mai realizzato.
 
E infine Agostino Cacciabue, artista, marionettista e costruttore di altissimo livello, fondatore e anima di Teatro Tages, che per noi ha fotografato una delle sue straordinarie marionette a cui, tuttavia, è stata "tagliata" la parte all'ultimo momento e che ad oggi non aveva ancora trovato l'occasione giusta per esibirsi.

A loro vanno i nostri più calorosi ringraziamenti.

 UN PESCE FUOR D'ACQUA

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IMMAGINAZIONE RI-ANIMATA - TERRA
di Marco Ferro

Questo racconto nasce dall'incontro con Soledad Nicolazzi, regista e attrice della Compagnia Stradevarie, da lei fondata nel 1999, con la quale esplora generi e linguaggi diversi, dal teatro civile all’interazione fra teatro di figura, musica e parola.

 

Abbiamo incontrato Soledad per farci raccontare del nascente Teatro di Terra, un luogo che sta prendendo forma nel cuore di Carrara, grazie al lavoro straordinario di un gruppo di persone in continua crescita: Dalia Padoa, attrice e traduttrice, Dino Mengucci, fondatore di Panta Rei (centro per l'educazione ambientale in Umbria), Matteo Serafin, poliedrico compagno di Soledad diventato per l'occasione capocantiere, Mariagrazia Contarini, architetta, Emiliana Melchiori, esperta social e Gaia Pivac, fotografa e videomaker. E molti amici e volontari.

 

Il Teatro, completamente autocostruito con materiali ecologici quali legno, terra e paglia, nasce dal desiderio condiviso di contribuire alla valorizzazione del territorio apuano arricchendone l'offerta artistica e culturale, e di offrire uno spazio in cui le persone possano sentirsi accolte, possano incontrarsi e generare bellezza.

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